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” La prima impressione che offre allo spettatore la visione delle sculture di Annalisa Tescari Appuhn è di trovarsi di fronte ad opere animate da un’energia che trascende la materia stessa che le compone, una sorta di furor interiore che dà vita alle forme, le plasma in una sostanza emotiva densa e percepibile quanto la superficie bronzea. Creare una forma dalla materia grezza è un gesto di forte spiritualità; del resto il primo scultore della storia dell’umanità è Dio, che nella creta plasma il primo uomo infondendogli la vita. Il rapporto che lega Annalisa Tescari Appuhn alla scultura ha i caratteri di una primordiale creazione: Annalisa impasta, manipola, modella la materia dando vita ad una visione del mondo, ad un nuovo modo di percepire l’esistenza.
Le sue opere sono dei piccoli universi, perfetti nella loro compiutezza, in cui l’essere umano può ritrovare la vera essenza del proprio esistere, dell’essere qui. Una grande poetessa contemporanea, Chandra Livia Candiani, in un suo recente componimento, scrive:

Dove ti sei perduta

Da quale dove non torni,

assediata

bruci senza origine.

Questo fuoco

deve trovare le sue parole

pronunciare condizioni

di smarrimento dire:

“sei l’unica me che ho

torna a casa”.

I versi di Chandra Livia Candiani costituiscono il migliore commento all’opera di Annalisa Tescari Appuhn.
Le istanze emotive trovano compimento nell’opera scultorea dell’artista quanto nelle parole della poeta; anche l’opera della Tescari si rivolge alla parte più vera dell’essere umano, quella parte che alberga in tutti noi e che aspira alla liberazione da ogni forma di eccedenza, ed intima ad ognuno di noi “Sei l’unica me che
ho / torna a casa”.  Si veda ad esempio Terra, in cui l’essere umano fuoriesce da un grembo primordiale, la Madre Terra appunto, con un gesto che esprime tutta la fatica del venire al mondo.
In questa scultura è rappresa la tensione verticale in cui si esplica lo slancio della vita, l’aspirazione al tempo stesso morale ed intellettuale dell’uomo, a liberarsi dalla materia per essere spazio e memoria, energia che nutre il mondo. Nascita, o meglio rinascita, è una tematica centrale nell’opera scultorea della Tescari; in opere come Birth, o ancora Venezia, troviamo espressa una sorta di “svelamento”, di spostamento dei piani quasi a scoprire una verità nascosta. Forse è questa la funzione dell’arte, di tutte le arti, esprimere ciò che il linguaggio comune degli uomini non riesce a dire. Pina Bausch, artista e coreografa amata dalla Tescari (a lei ha dedicato una scultura) affermò: “Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti, ma ci sono dei momenti in cui si rimane senza parole, completamente perduti e disorientati, non si sa più che cosa fare. A questo punto comincia la danza”. In un’epoca in cui l’uomo è perso e disorientato, l’unica forma possibile di resistenza e salvezza è l’Arte; le opere di Annalisa Tescari Appuhn lo dimostrano.”

Roma, 23 Dicembre 2020

A cura di Federica Emidi
Storica dell’Arte
”Fantasmi” é pazzesco, un brivido destabilizzante!

Yamume Tshomba, Professore

E’ l’alternarsi di luci e ombre l’aspetto che colpisce di più nelle opere scultoree di Annalisa Appuhn, un gioco continuo di chiari e scuri tra la plasticità delle forme e la varietà di profili sporgenti, appuntiti che danno l’impressione di un continuo movimento, di una continua ricerca di una sempre più matura espressività artistica. Ma la percezione di queste opere avviene anche attraverso il colore, spesso sfumato, ancor più spesso forte, violento, pieno di contrasti e di tonalità contrapposte.

Guido Alferj, Giornalista

Elegante, che mira all’essenzialità senza tuttavia essere distaccata. Le opere di Annalisa hanno un forte potere evocativo e sentimenti ed emozioni arrivano all’osservatore con immediatezza. A volte di un’originalità graffiante a volte interprete di morbide linee non lascia mai indifferente ,segno palpabile dell’autenticità dell’artista.

Elisabetta Tescari, Attrice

Non sono un critico d’arte, caso mai mi considero un critico dei critici d’arte, che talvolta vedo riempire con parole astruse il vuoto dei loro pensieri, e pertanto mi limito a dire che nelle opere di Annalisa Tescari Appuhn vedo un’arte raffinata e che mi piacciono molto.

Giovanni Battista Goorio

Le sculture di Annalisa Tescari Appuhn si presentano come un incredibile viaggio personale nell’Arte e nei Sentimenti vissuto attraverso lo studio e lo sviluppo delle forme . Il materiale utilizzato – bronzo dorato- riflette la luce dando ancora più il senso di movimento . Altre opere attraggono per il mistero che nascondono e le emozioni che suscitano in chi le ammira.

Anna Paola Massa Bernucci

Annalisa’s creative energy is fuelled by her love of nature in all its forms, her attention to colour, whether vibrant or of the softest hue, and her enthusiasm and interaction in all her human relationships.   She breathes life into an innate material with her vision and energy, and sculpts it into an object of beauty, each of her pieces telling its own visual story.
Mary Rose Atkin, Fairy tale writer
When I first encountered Annalisa, I was struck with their elegance and beauty, but even more so by the layers of profound emotional intensity that were her raw emotion.
Her work affected me at the gut level, deep inside. I look for color, form and geometry in a painting and in a sculpture the lines of the form, the movement and the emotion it emits. Perhaps this why I am drawn to her work. Reality is, I am drawn to her work because her pieces are magnificent and often leave me speechless. I know they are etched in my brain so I can continue to see them if only in my mind’s eye. This doesn’t happen very often as I don’t encounter any true  artists. The logical conclusion is these statements is Annalisa Appahun is an artist.
Lora Shapiro, Painter
E’ l’alienarsi di luci e ombre che colpisce di più nelle opere scultoree di Annalisa Tescari Appuhn.

Guido Alferj, Giornalista